Più volte campione del mondo, atleta simbolo dell’Italia nel mondo ma anche un vero e proprio brand legato indissolubilmente al numero 46 e al colore giallo: Valentino Rossi non è solo un pilota, è un’azienda che ha innovato il marketing delle corse e nello sport. E adesso?
Oramai ci siamo: dopo aver salutato il pubblico italiano al termine del Gran Premio a Misano, sul quel circuito che porta il nome di Marco Simoncelli, proprio lì, a due passi da casa, Tavullia, Valentino Rossi si appresta a correre la sua ultime gare in Moto GP prima del ritiro.
È un momento atteso, forse addirittura da anni, ma che forse un po’ tutti avremmo voluto non arrivasse mai. Perché Valentino Rossi mancherà a tutti, non solo agli appassionati di motociclismo e di sport, ma un po’ a tutta l’Italia, e probabilmente a tutto il mondo delle corse, che a Valentino ha dato tanto ma che, a sua volta, è cresciuto grazie a lui.
Valentino Rossi è stato e resterà uno dei più forti piloti di motociclismo di sempre: in 25 anni di carriera ha vinto il titolo mondiale 9 volte, in 4 classi diverse, collezionando 115 vittorie, 235 podi.
Oggi ha 42 anni, tra poco diventerà papà. L’attuale campione del mondo Fabio Quartararo, freschissimo del titolo appena conquistato, ha appena 22 anni. Quando è nato, Valentino Rossi era già lì, a sfrecciare e far divertire tutti, e non soltanto per le sue imprese sportive.
Perché a ben vedere, “Il Dottore” è sempre stato molto più di un “atleta”. Pochi sportivi hanno avuto la capacità di creare un vero e proprio brand personale, coinvolgere il pubblico e comunicare come ha saputo fare lui.
Valentino Rossi è un “brand” che ha saputo innovarsi nel tempo, come testimoniato anche dai tanti soprannomi che ne hanno segnato la carriera: Il Dottore, Valentinik, RossiFumi e adesso, semplicemente, per tutti, per sempre, Valentino.
Ad accompagnarlo, in questi anni, con qualsiasi soprannome, il numero 46, carico di significati simbolici che lo legano alla carriera del padre Graziano, anch’egli pilota, al pilota Norifumi Abe e agli esordi con gli amici nelle minimoto.
Per non parlare, poi, di quell’inconfondibile tonalità di giallo che va ad arricchire quella meravigliosa tavolozza di colori che tanto distingue l’Italia nel mondo e si affianca al Rosso Ferrari e a quell’azzurro che tanto ci ha fatto festeggiare nell’estate del 2021.
Sono solo alcuni ingredienti, questi, che ci raccontano la storia di un campione che è rimasto tale anche negli ultimi anni, quando a un certo punto, come inevitabile, anche lui ha smesso di vincere.
Lo stesso fan club di Tutullia, ad esempio, oggi conta oltre 16 mila iscritti, quasi il triplo rispetto i 6 mila degli anni d’oro e con il quale era solito organizzare indimenticabili e dissacrati coreografie per festeggiare le vittorie.
La verità è che, nonostante non vincesse più da tempo, Rossi non sembra essere stato mai davvero sconfitto da nessuno dei suoi avversari in pista.
La sua incontestabile capacità di coinvolgimento del pubblico e la sua forza comunicativa gli sono valse una Laura Magistrale Honoris Causa in Comunicazione e Pubblicità per le Organizzazioni, conferitagli dall’Università di Urbino nel 2005. Nelle motivazioni del conferimento è possibile leggere quello che è stato il più grande merito di Valentino Rossi, ossia l’essere stato in grado di comunicare la sua immagine valicando i confini dello sport, creando “eventi spettacolari nell’ evento sportivo, costruendo spazi di teatralizzazione capaci di muovere un’ ondata comunicativa che valica le frontiere dei media nazionali”. Una forza che Rossi ha saputo trasformare in impresa.
Secondo Forbes, Valentino Rossi ha guadagnato in carriera circa 140 milioni di dollari tra incassi derivanti gare, sponsor e società. Ad oggi il brand ufficiale VR46 è un ecosistema che vanta sei diverse società attive nei campi dello sport e del marketing, controllate al 100% dal pilota:
• VR46 Racing Apparel – società che si occupa di merchandising
• VR46 Racing Academy per giovani piloti
• VR46 Team, scuderia di Moto2 e Moto3 che vanta già diversi successi
• Test Track – società che si occupa della Manutenzione e allestimento di impianti sportivi
• VR46 – società impegnata nella gestione dell’immagine del pilota
• VR46 Junior Team – scuola per piloti, anche giovanissimi
Nell’ultimo anno l’intero ecosistema aziendale ha fatto registrare ricavi per ricavi totali di 30 milioni di euro. Di questi oltre 21 milioni di euro di ricavi sono registrati dalla VR46 Apparel, che si occupa del merchandising ufficiale non solo di Valentino Rossi ma anche di quello di altri piloti e altre società del circuito che sono legati al brand per l’acquisto di caschi, tute e accessori come Pedrosa, Viñales e Crutchlow, Tony Cairoli e che vanta accordi con altre società come Yamaha, Lamborghini e Juventus, legando così a doppio filo il mondo di Valentino a quello dell’intero circuito motociclistico e dello sport. Dal mondo delle Academy, inoltre, provengono diversi nuovi protagonisti del circuito attuale, tra cui Francesco Bagnaia e Franco Morbidelli, già iridato Moto2 nella stagione 2017 oltreché, tra gli altri, il fratello minore di Rossi, Luca Marini.
I numeri dei social parlano da soli: atleta italiano più seguito sui social nel 2020, il profilo Instagram valeyellow conta, a novembre 2021, 11.9 milioni di followers; 12 milioni sono i seguaci della sua pagina Facebook, 5.5 milioni i followers su Twitter: una vera e propria community che riunisce appassionati di ogni età e che testimonia un seguito che va ben oltre i confini nazionali, contribuendo a rafforzare l’interesse generale per l’intero mondo del motociclismo.
Adesso che stiamo arrivando al momento dell’ultimo giro d’onore, siamo abbastanza certi che a “The Doctor” mancheranno le competizioni ma, forse, ancora di più, sarà Valentino a mancare al mondo delle corse e dello sport (ameno quello competitivo).
Se oramai da anni siamo abituati a vedere sul podio altri nomi e altri numeri, non sappiamo come reagirà il circuito al venir meno dell’ondata gialla che accompagna ogni gara di Valentino.
Almeno, questo passaggio non sarà indolore in termini di fascino, carisma e attrattiva del circuito per il grande pubblico. Esistono molti campioni carismatici, ma non è ancora emerso nessuno di paragonabile e totalizzante come è stato questo piccolo grande uomo che dietro al sorriso e al fisico da eterno ragazzino ha costruito un’impresa da milioni di euro di fatturato annui.
Rossi saluta (almeno dal punto di vista agonistico) un motociclismo particolarmente vivace e seguito e che è riuscito ad affacciarsi in nuovi mercati e verso nuovi pubblici, come nel sud est asiatico.
Dopo la tristezza dell’addio alle corse, come reagirà davvero la MotoGp? Per saperlo dobbiamo attendere solo qualche mese, quando troveremo sulla griglia di partenza anche il nuovo team VR46, nato dall’accordo con Ducati e Saudi Aramco, che correrà nella classe regina fino al 2026 e che contribuirà a pieno titolo alle attività di promozione del progetto Saudi Vision 2030, che mira alla realizzazione di importanti infrastrutture, nuovi impianti urbanistici e innovativi scenari di vita futura che saranno realizzati in Arabia Saudita nell’immediato futuro. Sì, oltre le corse c’è molto di più.
E no, non è ancora finita.
1 Commento
GuideJobs
Non un addio, ma un ringraziamento — doveroso — a colui che ha reso incredibilmente popolare uno sport che altrimenti sarebbe rimasto di nicchia. E che continuera a farlo, anche grazie ai “suoi” piloti dell’Academy e al suo Racing Team. VR46, infatti, non e piu solo un riferimento a Valentino Rossi, ma un vero e proprio brand, solido e lungimirante, che nel corso del tempo si e trasformato in un impero. Una organizzazione vera e propria capace di far registrare ricavi netti per 30 milioni di euro e valutato almeno 150 milioni di euro dai principali analisti di mercato. E che, nonostante il ritiro del campione, non sembra intenzionato a rallentare la sua crescita.